Franco Spena
(…) Francesco Guerrieri fa della prospettiva l’elemento illusorio e magico che permette di penetrare lo sguardo in una dimensione che, traendo origine persino dall’aggettanza del supporto, si dilata fino a scomparire nell’abbaglio del bianco. Declina la geometria come massimo dell’astrazione, ma anche lo stesso bianco come luce che riesce a catalizzare l’atmosfera rarefatta dello “studio” dell’artista che è lo spazio elettivo ove pesantezza e leggerezza, cielo e terra, riescono a dire le stesse parole, costruendo il linguaggio dell’arte, che persino parlando di se stessa, riesce ad esprimere le due anime dell’uomo.
FRANCO SPENA, “Cieli di terra”, Segno n. 187,periodico di arte contemporanea, Pescara, novembre dicembre 2002