Maria Torrente
«…Guerrieri sembra staccarsi dalla riflessione autobiografica della serie “Interno d’artista” per riferirsi al patrimonio di segni portati dalla storia. Tuttavia, le tracce del dialogo con la propria vicenda di militanza artistica sono presenti nel dipinto dalla scena frondosa arieggiante gli echi lontani del «pittoresco» e persino del «sublime». L’artista gioca sulla metonimia, quindi sullo «spostamento». La sua memoria entra ed esce dalla Storia ma ritorna all’interno, si fa di nuovo idea, pensiero, riflessione autocritica.