Giulio Carlo Argan
“...Trovo molto chiara e costruttiva la dichiarazione di poetica. Il fatto importante è che, oggi, l’artista non si sente più uno che vede le cose da un suo punto di vista e comunica agli altri questa sua singolare scoperta. L’artista è uno che vede «meglio» perché conosce le strutture e le tecniche della percezione: è, in questo campo, uno specialista. E', però, anche uno che è cosciente dell’importanza della percezione, e non la considera come un mero dato o un materiale greggio su cui dovrà operare il sentimento o l’intelletto. è chiaro che la ricerca sulla struttura della percezione è anche una ricerca sui procedimenti, i percorsi percettivi. Lo stadio attuale della ricerca è, credo, il seguente: poiché si vuole accertare il valore di «coscienza» della percezione si studiano le strutture della coscienza che si rivelano presenti e attive nel momento della percezione.
E' inevitabile che si tratti, ora, di strutture storiche o logiche: perciò, e non per una istanza metafisica, gli schemi a cui si ricorre sono per lo più geometrici”...
Non è possibile fare altrimenti, perché assumiamo gli schemi geometrici come tipici e perfino simbolici della coscienza: cioè cerchiamo la struttura della percezione proiettandola su quella che pensiamo essere la struttura della coscienza...
“...Trovo molto chiara e costruttiva la dichiarazione di poetica. Il fatto importante è che, oggi, l’artista non si sente più uno che vede le cose da un suo punto di vista e comunica agli altri questa sua singolare scoperta. L’artista è uno che vede «meglio» perché conosce le strutture e le tecniche della percezione: è, in questo campo, uno specialista. E', però, anche uno che è cosciente dell’importanza della percezione, e non la considera come un mero dato o un materiale greggio su cui dovrà operare il sentimento o l’intelletto. è chiaro che la ricerca sulla struttura della percezione è anche una ricerca sui procedimenti, i percorsi percettivi. Lo stadio attuale della ricerca è, credo, il seguente: poiché si vuole accertare il valore di «coscienza» della percezione si studiano le strutture della coscienza che si rivelano presenti e attive nel momento della percezione.
E' inevitabile che si tratti, ora, di strutture storiche o logiche: perciò, e non per una istanza metafisica, gli schemi a cui si ricorre sono per lo più geometrici”...
Non è possibile fare altrimenti, perché assumiamo gli schemi geometrici come tipici e perfino simbolici della coscienza: cioè cerchiamo la struttura della percezione proiettandola su quella che pensiamo essere la struttura della coscienza...
GIULIO CARLO ARGAN, da Sperimentale p. - Quaderno 1964, Ed. Il Bilico, Roma, 1964
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